lunedì 18 febbraio 2008

Una larga panoramica!

Nonostante sia da tempo che non mi faccio vedere sul blog, non vuol dire che sono stanco o che fosse un momento di entusiasmo (la novità)! Mi trovo qui, in un momento di nullafacenza a sentire, nuovamente, la voglia di parlare di qualcosa. In questo periodo sono successe tante cose, nonostante stiamo parlando di soltanto dieci giorni! La nostra terra e la nostra città stanno preparandosi, anzi per la verità stanno vivendo, un momento di intensa campagna elettorale che per adesso si è fermata ai candidati a Sala d'Ercole e Palazzo Comitini lasciando i cittadini e gli addetti ai lavori ad interrogarsi su quali soluzioni saranno migliori per il futuro della Sicilia. Naturalmente non bisogna dimenticare anche quello che sta succedendo, anzi si sta delineando, sul panorama nazionale. Oggi, stante cosi le cose, potrei pure azzardare che mai le sorti dell'Italia intera (politicamente parlando) sono state legate alle sorti della nostra Terra. Questo mi fa pensare in buona fede, che volete siamo in tempo di buoni propositi (lo fanno i politici perche nn dovrei farlo io), che probabilmente è arrivato il momento di dare la massima attenzione ad una terra che per troppo tempo ha avuto un ruolo secondario o comunque marginale. Una terra che ha raramente beneficiato di uno sviluppo al pari delle altre realtà nazionali che a vario titolo e con le dovute proporzioni hanno goduto di notevoli benefici. Adesso non voglio addebbitare la colpa di questo alla classe politica dirigente attuale perche quando si sbaglia lo si fa sempre in due. Questo vuol dire che anche noi siciliani non abbiamo sfruttato le possibilità concesse per poter emergere. Come faceva notare qualche settimana fa il Giornale di Sicilia, in un editoriale delle prime pagine, fino ad oggi si è parlato tanto di candidature, quindi poltrone, ma ancora nessuno, dal centrosinistra al centrodestra siciliano, ha fatto il minimo accenno ad uno straccio di programma. Va bene che in Sicilia si va avanti con il solito clientelismo ma un minimo di programma per far sviluppare questa terra lo dobbiamo fare? Vorrei vedere se l'On. Lombardo, se uscirà candidato, continuerà le sue battaglie in favore dell'autonomia federativa e del Ponte sullo Stretto. Se l'On. Miccichè, se candidato, continuerà sulla linea, da tempo annunciata peraltro, in favore dello snellimento burocratico e del rinnovamento della classe politico-dirigenziale. Se la Sen. Finocchiaro, se alle fine verrà eletta, saprà essere la valorosa condottiera tante volte artefice di salvataggi del governo Prodi in Senato, trasferendo in Sicilia il forte entusiasmo che la contaddistingueva.
Ma questo periodo è stato molto intenso non solo per la politica regionale e nazionale, ma anche per quella internazionale.
In questi giorni abbiamo, infatti, assistito a tanti eventi che hanno mutato il panorama politico. Tra tutti direi le elezioni in Pakistan e la nascita, seppur controversa, dello stato kosovaro. Apparentemente possono sembrare dei momenti di forte democrazia, un'affermazione forte di un principio che da quelle parti ha sempre avuto qualche difficoltà nell'affermazione. Ma bisogna stare attenti perche dal mio punto di vista si scatenano dinamiche di sovversione interna ed esterna davvero inaspettate. Utilizzando il termine interna mi riferisco alla situazione pachistana, dove a pochi mesi dall'omicidio della Bhutto si sta votando contro il despotismo di Musharraf. Oggi gli eredi della donna martire filo-occidentale continuano a portare avanti una grossa battaglia non senza stascichi di omicidi (proprio per questo parlo di conseguenze interne). Altro esempio di apparente, o almeno tentativo, di democrazia è dato dalla autoproclamazione di indipendenza che la comunità kosovara in questi giorni ha dato. Parlo di un apparente tentativo perche non tutta la comunità internazionale ha riconusciuto l'entità statale (il riconoscimento degli altri Stati ti fa essere Stato) filo-albanese. Che non la riconoscesse la Serbia ci può anche stare. Ma in questi giorni è arrivato anche il diniego al riconoscmento da parte di Stati occidentali (la Spagna) e non (la Russia). Dobbiamo, infatti, riuscire a guardare al di la della semplice questione indipendentista. Gia, infatti, nelle comunità basche e nel grande contenitore russo la notizia indipendentista kosovara ha risvegliato delle voglie autonomiste mai sopite.
Cosa succederà?

A presto


Jackhero

Nessun commento: